Vessillo del sindacato dei mestieri scomparsi

  • Id: FPC_bandiera_05
  • Ente: Società Svizzera degli Scambisti e dei Guardia via e dei Casellanti, sezione di Leventina
  • Data: 1928

La bandiera della Società svizzera degli scambisti, dei guarda-via e dei casellanti (o guardabarriere) S.S.S.G. si presta ad osservazioni a largo raggio. La Sezione Leventina per il suo vessillo del 1928 ha scelto, per un lato (A), uno scorcio molto conosciuto della Biaschina, con la linea elettrificata da poco in primo piano, viadotti e gallerie in secondo piano e qualche accenno a vigneti sullo sfondo. Il tutto inghirlandato e festoso.

Sull’altro lato (B) troviamo invece uno dei simboli più usati in ambito ferroviario: la ruota alata (che rinvia alla celerità dei trasporti) completata con una rotaia, il tutto dentro la croce federale con intorno la scritta «Ferrovieri unitevi per difendere i vostri diritti».

Un trafiletto apparso sul Giornale del Popolo del 1° aprile 1928 informa che il vessillo in questione era stato confezionato dalla ditta Franscini e Lorenzetti di Locarno, specializzata nella realizzazione di «artistiche bandiere».

I lavoratori raggruppati in questo sindacato erano i più vicini al territorio e sono tra quelli che, in pochi decenni, sono scomparsi o quasi. Le mansioni di guardabarriere ai passaggi a livello erano spesso affidate a personale femminile che non rientrava nella categoria dei funzionari ferroviari. Gli scambisti, detti anche «deviatori» nel linguaggio burocratico delle FFS, appartenevano al personale delle stazioni mentre i guarda-via erano addetti al controllo e alla manutenzione delle linee ferroviarie. Gli scambi sono stati automatizzati e oggi il termine scambisti rinvia a tutt’altra cosa… Il controllo delle linee è stato progressivamente concentrato, mentre dei casellanti rimangono soltanto le tracce delle loro abitazioni, sparse nella campagna, riattate a volte, col loro numero progressivo lungo i binari.

Anche la storia dei passaggi a livello è rivelatrice: il passaggio a livello significava la supremazia del treno sui trasporti stradali: la ferrovia – costruita in gran parte quando i trasporti stradali erano ancora a trazione animale – attraversava le strade dove e come voleva. Una supremazia che la diffusione della motorizzazione privata ha spazzato via. Quando, circa mezzo secolo, fa sono state soppresse diverse ferrovie regionali, una delle ragioni più spesso citate erano proprio i passaggi a livelli che rallentavano il traffico motorizzato su strada.

Per tornare alla Leventina, il treno è stato sostituito dai bus per il servizio locale, col conseguente declassamento di molte stazioni, per poi scegliere di tagliar fuori la valle trasferendo buona parte del traffico nella galleria di base.

Le categorie di operai rappresentate dalla S.S.S.G. costituiscono alcuni dei gradini più bassi nella scala salariale del personale FFS. Proprio per questo si sono trovati ad avere una visione meno elitaria e si sono avvicinati prima al resto della classe operaia del Cantone: gli operai della linea sono stati gli unici ad aver aderito alla Camera del Lavoro già molti anni prima della Grande guerra. Il resto, una volta unificato nel SEV, raggiungerà l’organizzazione mantello soltanto una decina d’anni dopo l’inaugurazione della bandiera di cui parliamo.

Dieci anni prima, nel 1918, la S.S.S.G. era stata coinvolta nello sciopero generale di novembre, bloccando la linea ferroviaria per Locarno. Oggi la società non esiste più; gli operai della linea appartengono alla sottosezione BAU-Personale lavori.