STORIA DI UN LEADER

Vita di Guglielmo Canevascini 1886-1965

Nelly Valsangiacomo | 2002 | pp. 480
Fondazione Miranda e Guglielmo Canevascini editori

Uno studio che getta nuova luce sulla storia ticinese del Novecento

Con la pubblicazione della biografia di Guglielmo Canevascini – Storia di un leader – di Nelly Valsangiacomo Comolli la Fondazione Pellegrini-Canevascini è tornata nel solco più classico della sua ricerca, portata avanti da venticinque anni dall’istituto. Quello che valorizza le fonti attentamente raccolte e catalogate, che già avevano dato un primo frutto importante con l’allestimento di una mostra e la stampa dell’autobiografia di Guglielmo Canevascini, in occasione del centenario della sua nascita. Con questa tesi di dottorato, presentata all’Università di Friburgo, è stato compiuto un nuovo grande passo verso la conoscenza del sindacalista, del socialista, dell’uomo di Stato, che ha rappresentato ed orientato la sinistra e la vita politica in Ticino per circa mezzo secolo.

“Chi scriverà la storia politica del nostro cantone in questi ultimi quarant’anni è come se scriverà la sua biografia”, affermava Rinaldo Lanzi in una lettera del 1959.
Ebbene, muovendosi tra la trama e l’ordito di quest’opera, il lettore può pure compiere, agevolmente, l’esercizio inverso: ossia leggere, all’interno di questa lunga e intensa vita pubblica di Canevascini, alcuni tratti fondamentali della storia di questo nostro Cantone, che conobbe proprio in quel periodo le sue trasformazioni più rapide più profonde, passando da un paese di contadini e di emigranti ad una complessa società di servizi.
Alla luce della densità dei cambiamenti della società e dello Stato, la longevità politica di Canevascini – con il suo socialismo umanitario, solidaristico e riformatore – assume una dimensione ancora più straordinaria e risultano forse più comprensibili le inadeguatezze e le lacerazioni manifestatesi negli ultimi anni della sua vita.
Anche perché questo autodidatta, questo intuitivo della politica, con un solido bagaglio di valori, nel suo microcosmo ticinese fu confrontato con scottanti dilemmi e grosse questioni della nostra storia del Ventesimo secolo: neutralismo o interventismo, italianità e elvetismo, bolscevismo o socialdemocrazia, difesa della democrazia e della solidarietà o adeguamento alle pressioni dell’asse Roma-Berna (attentamente messe in luce da uno studio di Mauro Cerutti).
D’altra parte, attraverso un tenace lavoro, egli ha pure contributo alla costruzione di un apparato statale, prima, e di uno Stato sociale poi, nel dopoguerra.
Sono queste alcune ragioni per cui dalla biografia di G. Canevascini emerge un ampio e profondo squarcio di storia politica e sociale del Cantone.
Il nostro augurio è che questo voluminoso testo, arricchito da un centinaio di fotografie (in gran parte inedite), non figuri solo nelle biblioteche di coloro che amano il Ticino, ma diventi oggetto di riflessione e di dibattito.

Leggi la recensione apparsa su Archivio Storico Ticinese
Leggi l’intervista all’autrice apparsa su Giornale del Popolo

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