PS SOCIALISTI DA CENT’ANNI

Pasquale Genasci | Silvano Gilardoni | Gabriele Rossi | Renato Simoni | Nelly Valsangiacomo | Marco Schenk | 2000 | pp. 155
Edizioni Pellegrini- Canevascini, Partito Socialista Sezione ticinese del PSS,Lugano-Bellinzona

Il libro, che esce in occasione dei cento anni del Partito Socialista in Ticino, è il frutto del lavoro comune svolto da un gruppo di studiosi del movimento operaio, che operano nell’ambito della Fondazione Pellegrini-Canevascini.

Nella parte introduttiva si evidenziano alcuni caratteri peculiari del socialismo ticinese nel contesto di una confederazione di socialismi, sviluppatasi a partire dal 1888 sotto le ali del PSS: una sezione, quella nata al Ceneri il 5 agosto del 1900, piuttosto minuscola rispetto alle consorelle elvetiche e alla forza dei sindacati presenti sul suo territorio. Il PST, grazie anche alla formula Cattori, entra però precocemente in governo, diventandone l’ago della bilancia. E il ruolo del Consigliere di Stato, incarnato dal 1922 al 1959 da Guglielmo Canevascini, diventa preminente rispetto al partito e al suo gruppo in Gran Consiglio.
Nel periodo tra le due guerre continuano a prevalere i contatti internazionali più che quelli nazionali, creando non pochi problemi con i dirigenti d’Oltralpe, che interpretano con ritardo novità e pericoli rappresentati dall’ascesa del fascismo.
Il Partito, sotto la pressione delle trasformazioni economiche e sociali degli anni Sessanta e del mancato rinnovamento dei suoi dirigenti, conosce una profonda lacerazione interna alla fine del decennio, con la nascita del PSA. Una frattura che i socialisti riusciranno a ricucire solo negli anni Novanta.

La seconda sezione del libro presenta una cronologia di questo secolo di storia, strutturata in nove periodi, scanditi dall’evoluzione della situazione internazionale: il contesto mondiale e nazionale è quindi costantemente tenuto presente, evitando il pericolo di un’asfittica storia locale o regionale.

La parte centrale dell’opera privilegia invece un agile approccio tematico, toccando questioni in parte relativamente nuove per la nostra letteratura sul movimento operaio – i luoghi della socializzazione (dal Ceneri alle Case del Popolo), i simboli, l’informazione, la formazione e la cultura, il divertimento e lo sport – e in parte argomenti classici dell’indagine storica negli ultimi decenni (la solidarietà internazionale, la lunga marcia dei diritti delle donne, le dinamiche interne del Partito e i suoi rapporti con i movimenti sociali). Piste di ricerca che, con altre, dovranno essere ulteriormente approfondite, magari da studenti universitari attirati dagli argomenti proposti, in vista di una loro tesi di laurea. In questo senso anche problematiche appena abbozzate possono stimolare quel fruttuoso rapporto, ormai consolidato, tra i giovani studiosi e la Fondazione Pellegrini-Canevascini, che da anni offre loro consulenza, documentazione e sostegno alle pubblicazioni.

M. Schenk ha infine generosamente messo a disposizione il frutto di una minuziosa raccolta di dati sulla presenza della Sinistra ticinese nelle istituzioni federali e cantonali: troviamo così, nella parte conclusiva del volume, la sistematica raccolta di informazioni sui Consiglieri di Stato e i dipartimenti da loro diretti, sugli eletti nei legislativi cantonali e federali.

Una bibliografia essenziale, che rinvia – per chi lo desidera – a ben più voluminose raccolte di titoli, chiude il volume, edito dalla Fondazione e dalla Sezione Ticinese del PSS.

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